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L’angolo del Maestro CARNOLI

Parole & Consigli del Maestro

Dedicato a tutti coloro che amano le fiabe

 

Quando si dice: e se fosse vero?

Come sempre, per capire i sistemi complessi bisogna guardare quelli elementari.
Nel corso della storia della vita si è arrivati alla conoscenza di straordinarie capacità automatiche ed istintive che ci appartengono. Oggi, alla luce delle più recenti conquiste della medicina, la scienza è in grado di spiegarcele.
Ecco una storiellina vera. "In natura l’immortalità non è nuova. L’ameba, uno dei più noti organismi unicellulari (ovvero formati da un'unica cellula), è fisicamente immortale, poiché quando invecchia troppo -si divide in due amebe più giovani trasformandosi nelle sue due figlie. Esse, col procedere della loro maturazione, faranno lo stesso ed è proprio in questa propagazione costante ed eterna che sopravvive la madre, cioè la prima ameba."
Questo processo ha delle analogie nel corpo umano.
Nel nostro organismo, infatti, alcune parti si rinnovano continuamente; altre sono dotate dì notevoli capacità di autoriparazione quando sono danneggiate; invece il tessuto nervoso e quello muscolare non producono nuove cellule e si esauriscono nel cammino della vita.

Ecco una domanda: come è possibile rallentare il processo involutivo di questi sistemi? Interessanti studi dei biochimici, attenti alle reazioni intracellulari, ci dicono che è possibile raggiungere una senilità anagrafica e non biologica, non estetica, non funzionale, perché il complesso laboratorio cellulare rappresenta, per così dire, la “carta a carbone“, nella riproduzione di nuove cellule, quindi la identica copia della cellula che sta per estinguersi (processo, questo, che porta il nome di apoptosi).

Un autore, Frank Totney, paragonava la cellula il cui tessuto connettivo diventa rigido e poco elastico ad una gomma vulcanizzata, ad un pallone sgonfio che rotola stancamente.

L'Americano Max Jacobson di New York, che per primo riuscì ad isolare gli enzimi nella loro forma naturale, sostiene che per rinnovare e riprodurre le cellule, conservandole efficienti, è assolutamente indispensabile un perfetto metabolismo dell'ossigeno.

Si invecchia, quindi, perché con il passare degli anni i mitocondri (strutture presenti nelle cellule), perdono un poco alla volta gii enzimi riparatori considerati la centrale energetica che fa funzionare l’ attività muscolare, nervosa e viscerale, la sintesi dei vari ORMONI e così via. Tutto ciò avviene a causa delle lipofuscine, materiale di rifiuto che finisce per invadere la cellula, dando così, inizio a fenomeni involutivi che vengono, inoltre favoriti dalla sedentarietà, da un'alimentazione sbagliata e da un non corretto stile di vita.
Alla luce di queste conoscenze ci si può rendere conto del perché l'attività fisica si oppone alla senilita'. Muoversi, respirare, velocizzare la circolazione linfatica per impedire l'accumulo di rifiuti e indurre i mitocondri a moltiplicarsi e ad ingrandirsi per rimettere ordine ed energia sembrerebbe, quindi, possibile in questo straordinario ed ancora misterioso fenomeno della vita.



Nota:
Riprendendo il titolo di testa: "E se fosse vero?”. Sarebbe una bella fiaba... ma io ci credo!
Perché le fiabe contengono i segreti più profondi della vita e ne riattivano la parte più istintiva che da sempre giace nel nostro cervello.